9 marzo 2022
di Carlotta Testoni
Ivana Šojat
SEGRETI DI FAMIGLIA
traduzione di Valentina Marconi
Pag. 380, Editrice Voland
Un bel romanzo molto al femminile questo, che racconta la storia di una famiglia di origini tedesche, nella città di Osijek, capitale della Slavonia, regione di quello stato che oggi si chiama Repubblica di Croazia dal 1991, dopo essere appartenuta all’Impero Austro-Ungarico, al Regno di Croazia-Slavonia, allo stato degli Slavi del Sud, alla Repubblica filo nazista croata, alla Yugoslavia di Tito.
Infatti la storia del XX secolo funge da sfondo che condiziona la vita di questa famiglia, causa di cambi di cognome, matrimoni di sopravvivenza, internamento in campi di concentramento titini, affetti lacerati tra chi segue Hitler e chi i partigiani.
Bisnonna Viktorija, nonna Kara, mamma Marija, precedono la vita di Katarina, che sul finire del secolo XX torna a Osijek da Zagabria per l’imminente scomparsa della madre.
Quattro generazioni di donne sono narrate in questo romanzo, donne che restano sole a reggere e proteggere le famiglie: gli uomini scompaio per le guerre, ne sono travolti, sono deboli, ammalati, evanescenti, nemici.
Restano le donne, con la piccola tribù dei loro bambini, le amiche, le vicine.
Sono donne segnate dalla Storia e dalle loro storie, deluse, abbandonate, tradite, ma mai spezzate: la famiglia deve andare avanti, i bambini devono essere nutriti e salvati.
Quello che mina le fondamenta delle loro anime forti è solo la scomparsa di alcuni dei figli ancora piccoli, bambini e bambine sempre bellissimi e presenti, a contendersi l’amore infinito di madri e nonne con i figli rimasti, che invece crescono, deludono, abbandonano.
Anche Katarina, nonostante la giovane età, ha la sua storia alle spalle.
Ereditata la casa di famiglia, da cui manca da anni, vi si trattiene per pochi intensi giorni, aiutata in tutte le pratiche materiali e sostenuta spiritualmente da una vecchia amica della madre, Jozefina.
Insieme guardano vecchie foto della parentela, commentano, ordinano, ricordano e svelano i “segreti” familiari mentre, grazie ai flash back ben dosati, la narrazione si movimenta, cambiano i punti di vista, le interpretazioni, le scelte e gli errori degli antenati.

Ci sono alcune pagine, alcuni episodi particolarmente ben scritti, interessanti e intriganti: non voglio certo spoilerare, come si usa dire oggi, ma almeno uno lo voglio citare.
Katarina ha un po’ timore della casa di famiglia, così piena di ricordi, oggetti e fotografie provenienti dal passato, tanto da non voler passare lì la notte da sola.
Una sera però le succede.
La descrizione di suoi tentativi di addormentarsi, le sensazioni, il dormiveglia popolato di sentori, odori e suoni lontani vagamente percepiti, l’alternanza di assopimenti e brusche riprese di coscienza… insomma chi non ha mai avuto una notte difficile?
Qui la troverà magistralmente descritta in poche pagine, degne di E. A. Poe.
Da ultimo segnalo la perizia della traduttrice che, con la sapiente scelta dei tempi verbali in lingua italiana, ha dato spessore all’alternanza di passato e presente della narrazione, e le note storiche ed esplicative, saggiamente riunite alla fine del testo.
Un libro interessante, piacevole, con una forte impronta di vite vere, faticosamente vissute come tutte le vite.

Ivana Šojat, nata a Osijek (Croazia) nel 1971, si è laureata in Belgio in Lingua e letteratura francese.
Scrittrice e traduttrice dal francese e dall’inglese – ha tradotto fra gli altri Roland Barthes, Raymond Carver, Alice Sebold e Paul Auster – ha all’attivo cinque libri di poesie, due raccolte di racconti e diversi romanzi.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti per il suo contributo alla letteratura croata.