Il libro di don Nicolini: «Un segno di gratitudine»

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Giulio Brotti
6 Dicembre 2021
@L'Eco di Bergamo



Benché siano decisamente cadute in disuso tra i più giovani, ancora in un recente passato nel campionario delle espressioni ready-made di matrice biblica all’«età di Matusalemme» e alla «sapienza di Salomone» si accompagnava la «pazienza di Giobbe».

Chi però decidesse di leggere per davvero il Libro di Giobbe  scoprirebbe che il suo protagonista non accetta con impassibilità stoica le disgrazie a cui va incontro, dalla perdita dei suoi armenti e greggi, passando per la morte dei sette figli e delle tre figlie, fino all’insorgere di una «piaga maligna» che lo ricopre «dalla pianta dei piedi alla cima del capo». Giobbe, in effetti, non è «paziente»: da un lato, stilando un consuntivo provvisorio della sua vita egli invidia la sorte dei «bimbi che non hanno visto la luce», nati morti; dall’altro desidera ardentemente (quasi esige) che Dio gli spieghi il senso di quanto gli è accaduto.

Nella parrocchia di Sant'Antonio alla Dozza, a Bologna, è stato presentato mercoledì 9 febbraio l'ultimo libro di Don Giovanni Nicolini«Il canto dei poveri dà ritmo al mio passo». 

Guarda l'intervista di Andres Bergamini, fratello delle Famiglie della Vistazione, ai protagonisti dell'evento: oltre a don Giovanni Nicolini, il curatore Daniele Rocchetti, il Cardinale Arcivescovo Matteo Zuppi e infine Romano Prodi, autore della postfazione.

 


Disponibile sull'e-shop del nostro sito il libro intervista di Daniele Rocchetti a don Giovanni Nicolini: un’interessante e gradevole chiacchierata per capire il pensiero e la vita del monaco dossettiano, assistente spirituale delle Acli Nazionali. 

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