Come ogni anno, nel mese di aprile gli immigrati originari della regione indiana del Punjab festeggiano il Vaisakhi, una delle festività religiose più sentite dalla comunità Sikh.
Questa festività, celebrata anche da induisti e buddisti, per il sikhismo è particolarmente importante perché commemora il battesimo del culto: in particolare il giorno in cui, nell’anno 1699, il decimo Guru Sikh, Gobind Singh, ha separato il potere temporale (affidato al Khalsa Panth, l'Ordine dei Puri) dal potere spirituale, attribuito invece al sacro libro del Guru Granth Sahib.
Quest'anno la data di apertura della festa è martedì 13 aprile, data che segna l'inizio dell'anno solare e in cui si festeggia la prima mietitura di grano dell'anno: per questo la festa è nota anche come "festa del raccolto".

Queste le parole di Mons. Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, nella lettera di auguri alla numerosa comunità sikh bergamasca:
«Come l'anno scorso, anche quest'anno le restrizioni agli assembramenti non permettono la celebrazione del Nagar Kirtan, occasione annuale in cui i vostri canti sacri risuonavano nella città di Bergamo. Mi unisco ai collaboratori dell'Ufficio del Dialogo Interreligioso per porgervi a nome della comunità bergamasca i nostri auguri di felicità, bene, gioia, pace per questi giorni di festa
Vi ringrazo quindi per le diverse occasioni in cui avete avuto la possibilità di collaborare con la comunità cristiana e rinnovo l'auspicio di iniziative che ci vedano operare insieme, per favorire la costruzione di processi di integrazione interculturale nella convivialità delle differenze, contribuendo alla cura per la nostra casa comune, per vivere e testimoniare che siamo tutti figli dello stesso Dio. [...]
In questo spirito, vi auguriamo che lo spirito della festa di Vaisakhi porti molti frutti spirituali, personali e per la comunità.
Waheguru Ji Ka Khalsa Waheguru Ji Ki Fateh».